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DAMMI GLI OCCHI

Zoo Zone Art Forum,
Roma, 2022

LA MOSTRA

Il titolo nasce dall’avere immaginato la domanda che mi pongono i quadri raccolti per l’occasione.
Essi vogliono entrare in noi attraverso gli occhi. Sono esseri vivi che usano la percezione come varco d’accesso per penetrarci dentro. Ci chiedono di far parte del nostro mondo bussando sulle nostre sfere oculari tese come pelli di tamburo per lo sforzo di stabilire una qualche sintonia possibile fra noi e loro.
Alcuni sono quadri iniziati un bel po’ di tempo fa e portati a termine per quest’occasione.
Quando hanno avuto inizio? Non ricordo bene, forse 3 o 4 anni indietro, ma le superfici in cui si sono annidati sono ancora precedenti. Hanno avuto vari momenti di cambiamento e ora li mostro in questa fase che, credo, sarà conclusiva. Sono orizzonti luminosi e illusori che, seppure separati in quattro episodi, condividono, come i frame di un film, la stessa base che scorre sul muro come la tastiera di un pianoforte, o come una trave che ne àncora il cromatismo lieve ad una linea di orizzonte immaginario.
Un altro, che ai miei occhi rappresenta il capostipite di questa serie, è datato 1994 ed è incorniciato solo adesso. Contiene il contributo speciale di un’altra mano,una presenza ospitata nella trama dell’opera, come si fa nella musica quando, a sorpresa, si chiama sul palco una voce amica a condividere lo spazio di una canzone.
E poi ancora uno, più recente, che si chiama “Kindertotenlieder” come i canti musicati da Gustav Mahler e scritti da Friedrich Rückert fra il 1901 e il 1904. Quei canti che ci richiamano alla vista e alla mente volti e sguardi di bambini che stanno per sparire dentro un alone di luce e vapore.
Quelli che per te sono soltanto occhi, in questo giorno, saranno stelle nelle notti a venire …

Alfredo Pirri

FOTO DI GIORGIO BENNI