Testo scritto per la mostra “In ricordo di Nicola Santoleri” Cantina Casa Santoleri, 2011
In vino veritas
Cosa dice questo motto? Banalmente viene usato per ironizzare sull’ebbrezza provocata da un uso smodato del vino che porterebbe a confessare verità non dicibili. Potrebbe, al contrario, intendersi come segue: Nel vino risiede la verità. Quindi non una verità riferita al bevitore bensì una verità interna al vino stesso, qualcosa che nel vino ci dice (non ci fa dire) la verità. Quale sarebbe allora, in questa nuova veste, la “verità” che risiede nel vino? Il suo appartenere alla terra, la sua capacità di fornircene un racconto talmente dettagliato da apparirci veritiero. Nulla a che vedere con un elogio della natura creatrice di verità assolute e immediate, tutt’altro; la percezione della verità come capacità narrativa e inventive che ci convoca al suo cospetto per un banchetto durante il quale assistere alla sua recita. Ma allora è la verità che risiede nel vino, quella che ci parla della terra, che ci spinge a dire verità personali che teniamo nascoste. Ma questo accade solo se il vino contiene una qualche verità da trasmettere, cioè se sa narrarci qualcosa, una storia tanto plausibile quanto visionaria. L’insieme di questi due elementi; plausibile e visionario sono alla base di quella miscela narrativa con la quale cerco di incontrarmi ogni volta che incontro il vino e bevendolo lo ringrazio.
Alla memoria di Nicola Santoleri, viticoltore e creatore di vino in Guardiagrele, Abruzzo.
Alfredo Pirri
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