LA STANZA DI PENNA
Palazzo delle Papesse, Centro di Arte Contemporanea
Siena, 1999.
L’ISPIRAZIONE
L’opera, la cui lavorazione ha inizio nel 1992 ma non era stata portata a termine, nasce da una suggestione ricevuta dall’immagine della casa dello scrittore Sandro Penna nel film Umano non Umano di Mario Schifano, dove si vede lo scrittore circondato da libri e quadri sparsi ovunque per terra. Da qui l’idea di realizzare una biblioteca dedicata alla poesia italiana contemporanea che ne porti il nome. Una biblioteca caotica, senza ordine alcuno e senza la possibilità di distinguere un libri dall’altro. L’opera era stata concepita come l’introduzione, il primo passo per la realizzazione di questa biblioteca.
L’OPERA
Il lavoro era stato iniziato nel 1992 ma mai temrinato fino a questa mostra. Cento copertine di libri di dimensioni ridotte, realizzate in cartone rivestito di pergamena di vitellino bianca, portano all’interno due risvolti dipinti. Le copertine sono poggiate a terra in un ambiente completamente dipinto di grigio e reso inaccessibile da una ringhiera di ferro posta all’ingresso della sala a chiuderne la porta d’accesso. La composizione suggerisce la forma di una città vista dall’alto in una penombra tardo-pomeridiana, con riverberi di pittura che, rimbalzando sulla superficie biancastra della pergamena, realizzano una bolla cromatica che riempie di sé l’atmosfera. Unica fonte d’illuminazione è una lampadina in una piccolissima campana di cristallo che pende dal soffitto.