PASSI
Foro di Cesare
a cura di Ludovico Pratesi
Roma, 2007.
L’INSTALLAZIONE
L’opera consiste nella realizzazione di un grande pavimento di specchi, che ricorda il sagrato delle basiliche imperiali, posizionato in modo tale da riflettere le rovine archeologiche circostanti.
Il ciclo ha preso avvio nel 2003 presso la “Certosa di Padula” per continuare alla “Abbazzia della Novalesa” e poi alla “Fondazione Marino Marini” di Firenze, alla “Villa Guastavillani” di Bologna e al “Centro d’arte contemporanea Pescheria” di Pesaro. In quest’occasione i visitatori, che hanno avuto accesso all’ opera la sera dell’inaugurazione, contribuiscono all’infrangersi degli specchi sotto i propri passi.
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L’ISPIRAZIONE
L’immagine che si vuole proporre, è una resa “caleidoscopica” della visione del Foro di Cesare (di quello che rimane dall’avanzare della storia). Alcune delle parti esistenti dell’architettura, sono state riproposte evidenziandone una visione “trasognata” dove ogni singolo frammento si offre alla vista potenziato nella sua singolarità e raddoppiato, per affermarne una sorta di visione atemporale ed autoreferenziale, ma al contempo fortemente caratterizzato e segnato dal cammino (dal galoppo) della storia e dai suoi passi che impongono fratture, incrinature, in quella visione ordinata che ogni uomo pretenderebbe avere di quanto lo circonda, ed in particolare del passato e delle sue tracce.