Caricamento...

COMPAGNI E ANGELI

Terreno adiacente alla Casa di reclusione e interno della stessa,
Turi (BA)

IL PROGETTO

Si è immaginato di realizzare uno spazio/opera d’arte da porre all’esterno del carcere,  dalle esatte dimensioni della “Stanza di Gramsci” com’è definita dall’autorità carceraria, collocandolo nel giardino di via Gramsci, collocato esattamente di fronte alla finestra della cella sessa. Una sorta di clonazione e raddoppio di un interno proiettato verso l’esterno e verso la città. Un luogo scultoreo che integri il ruolo di monumento civile e spazio architettonico realmente fruibile. Uno spazio dedicato al potere dello sguardo di permettere la fuga dalla fisicità dei luoghi e allo stesso tempo radicarsi in essi attraverso la conoscenza, lo studio, la cultura.

L’OPERA

L’opera è dedicata al politico e pensatore Italiano simbolo dell’opposizione al fascismo: Antonio Gramsci che ha trascorso nel carcere della città un periodo di detenzione durato cinque anni (dal 1928 al 1933) durante il quale ha scritto i celebri “Quaderni dal carcere”.
Il titolo “compagni ed angeli” è ispirato dalla canzone La rosa di Turi, un brano del gruppo Pugliese Al Darawish a sua volta dedicato a una lettera che Gramsci scrive alla cognata Tatiana nel 1929 dal carcere di Turi, da cui sono tratte queste parole: “ … A proposito: sai la rosa si è completamente ravvivata … ha cominciato a mettere occhi e poi foglie, finché si è completamente rifatta verde … ha provato anche a dare un bocciolino piccolo piccolo … In ogni modo la pianta è attecchita e l’anno venturo darà certamente i fiori … Ciò mi fa piacere, perché da un anno in qua i fenomeni cosmici mi interessano … il ciclo delle stagioni, legato ai solstizii e agli equinozii, lo sento come carne della mia carne; la rosa è viva e fiorirà certamente, perché il caldo prepara il gelo e sotto la neve palpitano già le prime violette, ecc. ecc. …”

DISEGNI PREPARATORI