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PASSI

Castello Maniace,
Siracusa, 2020
A cura di Helga Marsala

L’OPERA

“Stare dentro quest’opera, per me, vuol dire attraversare uno spazio storico per conoscerlo meglio, e modificarlo, fino a non poter più distinguere fra passato, presente e futuro. E tutto ciò avviene attraverso un’estensione del nostro corpo i piedi, normalmente sottovalutati come strumenti di conoscenza (forse era questo che pensava Alberto Giacometti quando chiamava le sue sculture L’Homme qui marche.) Non sono più i sensi, e su tutti la vista, a permetterci qui di capire e di comunicare, ma è attraverso il cammino, la suola delle scarpe, la pianta del piede, che si verifica un atto di conoscenza e poi di alterazione: lo spazio ci viene ripresentato in maniera inedita. Espanso. Capovolto.
E noi siamo al centro di esso, non più su un pavimento solido, ma intenti a calpestare una superficie sottile, come di carta, o meglio di ghiaccio. Il sospetto che si genera in noi è che questa superficie possa rompersi, facendoci sprofondare all’improvviso, assorbendoci in un luogo irreale, come fanno la memoria, la storia, la dimensione del passato e del futuro.”

Alfredo Pirri, estratto dall’intervista con la curatrice Helga Marsala.

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