PASSI
Rifugio antiatomico di Konjic D-0 (Atomska ratna komanda D-0)
Konjic, Bosnia and Herzegovina, 2013
L’OPERA
In questo lavoro, il passato si mostra come la superficie di un mare in tempesta o come l’interno di un caleidoscopio gigantesco. La semi-circolarità della volta fa sì che ci si trovi esattamente al centro di un cannocchiale col quale guardare il tempo percorrendolo in tutte le sue direzioni.
Lo specchio poggiato a terra e frantumato (camminandovi sopra) perde la sua rigidità diventando morbido, plastico (nel senso della scultura) rompendosi in pezzi sempre più piccoli e creando uno spazio imprendibile. La pressione dello spettatore sul suolo contribuisce a reinventare l’opera come “immagine sonora” dove l’alto e il basso si legano fra loro come fa il paradiso che si sporge a guardare l’inferno o il fuoco che lambisce l’aria.
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L’ISPIRAZIONE
“Ho immaginato questo lavoro come lo scomparire di un corpo dentro un luogo, anzi come lo scivolare dentro un’immagine (che stordisce come un bacio).
Lo spazio che accoglie il visitatore è in continuo e lento cambiamento. Come su un lago ghiacciato su cui, camminando, il corpo racconta il suo turbamento e (forse) quello di un’epoca.
Che cosa è la memoria? Come affrontare quel sentimento di nostalgia che ci assale ogni volta che guardiamo al passato? Dobbiamo viverlo come qualcosa d’immobile o portarcelo dentro come un racconto continuamente rinnovabile?”
Alfredo Pirri