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PASSI

Cineteca jugoslava,
Belgrado, 2019.

IL PROGETTO

L’installazione realizzata per il palazzo della Cineteca jugoslava fa parte del ciclo di opere Passi realizzate dal 2003 a oggi. Sono opere che, pur utilizzando lo stesso metodo progettuale e tecnico, si differenziano fra loro per la scelta dei luoghi e la conseguente resa finale. Realizzata in luoghi di particolare rilevanza simbolica, come la Certosa di San Lorenzo a Padula (2003), il foro di Cesare a Roma (2007), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (2011) e la Galleria dell’Accademia a Firenze (2012), il Palazzo Altemps a Roma (2018), l’opera costituisce, secondo Corrado Bologna, “una perfetta allegoria della memoria della tradizione, che sembra schiantarsi sulla terra lasciando traccia del passato nella traccia del tempo scheggiato”.

L’OPERA

L’opera consiste nella sovrapposizione di lastre di specchio sul pavimento del grande atrio d’ingresso della Cineteca. Le facciate interne dell’edificio, che vi si affacciano, si riflettono, insieme agli oggetti del Museo della Cineteca, sulla superficie specchiante raddoppiandosi in essa e producendo la visione di uno sprofondamento spaziale (e temporale) che annulla la normale fruizione di quella porzione di edificio. L’ingresso quindi della Cineteca, con la sua ampia piazza centrale, diviene un luogo assimilabile a quelli disegnati da Piranesi, con scale che salgono e scendono per destinazioni ignote. Tanto più esse salgono, tanto più cresce la profondità della visione irrealmente proiettata verso uno spazio infinito dentro cui orientarsi è complesso. L’intenzione è di creare uno spazio capace di generare una sorpresa visiva per cui la consapevolezza di conoscere la storia e le materie con cui ci confrontiamo non è sufficiente a esaurire lo stupore che si genera in noi.

DISEGNI PREPARATORI

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