PASSI
Loggia meridionale,
Palazzo Altemps,
Roma, 2018
A cura di Ludovico Pratesi e Alessandra Capodiferro
L’INSTALLAZIONE
“L’opera Passi (già realizzata altrove), trova in questo contesto una sua collocazione ideale in quanto contiene gli stessi spunti, le stesse materie e le stesse percezioni offerte dallo spazio che l’accoglie: una visione fatta di frammenti che il tempo tende a rendere fra loro indipendenti pur in una visione unica e un clangore rumoroso e a volte fastidioso che fa da sottofondo. Nel mio lavoro il rumore dello specchio che si frantuma sotto il peso del visitatore, nel museo il rumore del passato fatto di urla, ferro contro ferro, popoli che cantano in maniera selvaggia e sguardi persi nella frase di una poesia. Il lavoro è installato lungo l’accesso al museo in cima allo scalone che si chiama “loggia meridionale”, un corridoio lungo e stretto, un cannocchiale che sovrasta il cortile sul lato destro e si contrappone alla “loggia settentrionale”, al lato opposto del cortile stesso. Attraverso l’opera il tratto di cammino che intercorre fra il primo e il secondo ingresso alle sale espositive predispone alla visita del museo pulendo lo sguardo di chi entra e collocandone le percezioni dentro uno spazio infinito e rotto, come lo è quello specificamente museale che ci attende al termine dell’attraversamento. L’intenzione è di creare uno spazio capace di generare una tale sorpresa visiva per cui la consapevolezza di conoscere la storia e le materie con cui ci confrontiamo (…la cultura) non sono sufficienti a esaurire lo stupore che si genera in noi: spettatori inermi del passato proiettati in un tempo a venire che s’incrina sotto il nostro stesso peso.”
Alfredo Pirri, estratto dall’intervista con Ludovico Pratesi.
Per i video della performance con Alvin Curran e la composizione sonora di Polisonum clicca qui