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CANTI

Galleria Tucci Russo
Torre Pellice (TO), 2008.

LA MOSTRA

Alfredo Pirri, con i suoi lavori, ci invita a porre l’attenzione su ciò che di sensibile, visibile, invisibile ci avvolge nel nostro procedere in un mondo complesso, sia quello dei fenomeni naturali (l’alba il tramonto, la pioggia, la luce) che dei fenomeni sociali. La vocazione al raccontare di Alfredo Pirri ha come protagonisti, con molteplici variazioni da una mostra all’altra, la luce e il colore e il modo in cui l’osservatore si lascia catturare dai ritmi e dai timbri che questo racconto sviluppa.

Per leggere il testo introduttivo di Alfredo Pirri clicca qui

LE OPERE

La narrazione della luce e del colore continua con le opere titolate Canti, come la mostra, e intese come “Piccoli monumenti al cinema” secondo la definizione dell’artista stesso. Esse prendono forma dal calco di una pellicola cinematografica srotolata che si trasforma in un’impronta conica che ricorda la forma assunta dalla luce proiettata. Ognuna di queste opere pone l’attenzione su fasi diverse della percezione: il racconto e l’immagine, la realtà “irreale” e il tempo, il cono di luce che abbaglia lo spettatore e il suono evocato.
A lato dei Canti la scultura Le Jardin féerique il cui titolo riprende quello di una brano di Maurice Ravel. Il Giardino Fatato è un parallelepipedo trasparente suddiviso in piani attraversati da un vortice conico ascendente di luce colorata che si forma su distese di piume bianche che fungono sia da riflettori di pittura che da schermi.

FOTO: PAOLO MUSSAT SARTOR